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Leonardo Baldini

Leonardo Baldini è un affermato fotografo e postproduttore toscano. Nato come illustratore, Baldini è abituato fin dagli inizi a gestire completamente il processo produttivo delle immagini passando dall’idea, alla realizzazione, alla rifinitura.
Inizia la sua carriera nel mondo della fotografia a metà degli anni ’90, crescendo e a sperimentando a cavallo tra la camera oscura e il digitale. Ben presto la sua particolare tecnica fotografica, che richiama lo stile cinematografico, abbinata ad una sapiente e curata postproduzione, lo rende un professionista ricercato nel mondo della moda e della pubblicità da piccoli e grandi marchi del panorama nazionale e non solo.
La caratteristica principale di Baldini infatti, è il suo minuzioso processo produttivo, che prevede la ripresa indissolubilmente legata alla postproduzione, ciò gli permette di dirigere il suo set con un’importante consapevolezza del risultato finale.
Baldini ha realizzato campagne per clienti internazionali come Yokohama, Disney, Mercedes Benz, ha ritratto personaggi famosi dello spettacolo, della musica e del cinema, lavorando per Sony, Medusa Film e Rai Cinema, pubblicando i suoi lavori in numerose riviste di settore, come Vanity Fair, GQ, Wired e Focus, firmando copertine di album musicali, come quello di Dolcenera, e anche alcune locandine cinematografiche, in particolare quelle di Leonardo Pieraccioni.
Il suo desiderio di unire pittura, cinema e fotografia lo ha portato a realizzare diversi progetti personali, tra cui i complessi “StoryFrame – Storie Fotografiche Illustrate”, una serie di volumi di veri e propri racconti in stile fumettistico, realizzati solo attraverso fotografie elaborate e composte in modo tale da rendere comprensibile la trama senza l’ausilio di parole.
Baldini è inoltre un artista molto impegnato nel sociale, che conta ormai un’esperienza decennale nel mondo delle disabilità. Ha realizzato numerosi calendari e campagne di sensibilizzazione, per poi approdare al complicato progetto “Divine Creature”, dove ha riprodotto dieci opere d’arte sacra, facendole interpretare proprio a modelli disabili. Opere esposte prima al Museo dell’opera del Duomo di Firenze e in seguito ai Musei Vaticani di Roma.
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